BRASILIA (Brasile) - Duri scontri nella Capitale brasiliana. Il presidente Lula accusa

“Un crimine annunciato contro la democrazia” e “contro la volontà espressa alle elezioni”: così Gleisi Hoffman, al vertice del Partido dos trabalhadores (Pt) del neopresidente Luiz Inacio Lula da Silva, sull’assalto ai palazzi delle istituzioni federali a Brasilia. Mentre lo stesso Lula ha definito i manifestanti “vandali e fascisti”.

Immagini trasmesse dalla televisione nazionale hanno mostrato folle di sostenitori dell’ex capo di Stato Jair Bolsonaro superare le transenne e le barriere di sicurezza predisposte dall’esercito a protezione delle sedi del Congresso, della Corte suprema e del palazzo di Planalto, la sede della presidenza.

“Vandali” e “fascisti” sono i responsabili dell’assalto ai palazzi del potere a Brasilia: così il neopresidente Luiz Lula Inacio da Silva, mentre all’interno e presso le sedi di Congresso, Corte suprema e presidenza si fronteggiano poliziotti e sostenitori di Jair Bolsonaro. Secondo il capo di Stato, episodi come quelli di oggi “non hanno precedenti nella storia” del Brasile. L’assalto dei sostenitori di Bolsonaro ha seguito di una settimana il giuramento di Lula come capo di Stato. Le violenze, ha detto il neopresidente, sono “atti di vandali e fascisti”.Nella sua edizione online, la testata Globo propone una diretta dei fatti. “Gli agenti di polizia”, questo l’ultimo titolo, “avanzano sulla rampa che conduce al Palácio do Planalto e cominciano ad arrestare i terroristi“.

A garantire la sicurezza nel distretto di Brasilia saranno le autorità federali, con un dispiegamento della guardia nazionale e dell’esercito: lo ha disposto il neopresidente Luiz Inacio Lula da Silva, con una misura annunciata anche su Twitter.

Il provvedimento, introdotto dopo l’assalto di sostenitori dell’ex capo di Stato Jair Bolsonaro alle sedi del Congresso, della Corte suprema e del palazzo della presidenza a Brasilia, resterà in vigore almeno fino al termine del mese.

La misura prevede anche il dispiegamento nella capitale della Guardia nazionale e la chiusura al pubblico del quartiere centrale dove si trovano le sedi istituzionali per almeno 24 ore.

Secondo Joao Marcelo, cronista brasiliano collaboratore dell’agenzia Dire, il governatore del distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha resterà comunque in carica.

“Le conseguenze dell’assalto di oggi”, aggiunge però Marcelo, “saranno enormi”. Bolsonaro ha lasciato il Brasile per gli Stati Uniti nei giorni scorsi, prima del giuramento di Lula prestato a inizio gennaio.

“Incompetenza” o “malafede” da parte della polizia, che avrebbe addirittura in qualche caso “guidato” i sostenitori di Jair Bolsonaro: è l’accusa rivolta dal neopresidente Luiz Inacio Lula da Silva in merito all’assalto ai palazzi del potere a Brasilia.

Il capo di Stato ha parlato nello Stato di San Paolo, dove si trovava per far visita a zone colpite da alluvioni. “C’è stato, direi, incompetenza, cattiva fede o malafede da parte delle persone che avrebbero dovuto garantire la sicurezza nel Distretto federale” ha detto Lula. “Non è la prima volta. E vedrete le immagini con loro (gli agenti, ndr) che guidano la gente verso la piazza dei Tre poteri”.

Il neopresidente ha aggiunto: “Scopriremo chi sono i finanziatori di questi vandali che sono andati a Brasilia e che pagheranno con la forza della legge”.


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